< Pagina:Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
70 fiabe e leggende

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu{{padleft:74|3|0]]

Dalla miseria in mezzo a quello stuol di oppressi,
Per marcarne le brame, o per morir con essi);
E forse fra le immonde capigliature, oh cosa
Triste! stavano avvolte pur le guancia di rosa
Di qualche bambinello, nato a far dolce il nido
Della povera madre, e che doman sul lido
Stenderà le manine alla folla ciarliera,
E comporrà le labbra alla prima preghiera
Per cercar l’elemosina!

  — E ben cotesto l’uscio;
Ma, a quel che sembra, l’ostrica s’è già chiusa nel guscio.
Berenice! eh, la vecchia! È il cavalier Lionello
Che vi chiede l’onore di entrar nel vostro ostello!
Vedrai, Steno, una reggia... chi la grama vecchiaccia!
Non son uso ad attendere per veder la tua faccia;
Apri, o getto la porta! —
 
  Pur nessuna risposta.
Come al vento d’autunno una tarlata imposta,
Sbadatamente chiusa da un mandriano in viaggio,
Tal quella porta offerse a un urto sol passaggio.
Entràr, ma tosto colti da ribrezzo improvviso,
Retrocessero. E Steno: — Santi del paradiso!

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.