< Pagina:Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
72 | fiabe e leggende |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu{{padleft:76|3|0]]
XVI.
Ed apre la lanterna. La luce che n’è evasa
Saltellando si posa su quattro basse mura,
Dove leggonsi cifre di magica scrittura,
E pendon croci e teschi e cappelli di preti;
Pur nessun che respiri fra le strane pareti.
Ma Lionello ha in un angolo scoperto un seggiolone:
— È là che dorme; andiamola a svegliar colle buone;
Tien tu il lume. —
E accostatisi, la man del cavaliere
Piano piano la testa scosse che, in bende nere
Stretta, e china su un mazzo sparpagliato di carte,
Parea sognar. Toccata, cadde dall’altra parte,
Lugubramente. E un soffio esalò dalla salma.
La carogna turbata par che riacquisti un’alma;
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.