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canto sesto. 97

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  Eran tre duci di Loclin presenti
All'alta impresa, e raccontàr la possa
Dello straniero eroe: disser ch'ei stava
Qual colonna di foco, e d'arme chiuso,
65Raggi spandea d'insuperabil forza.
Festoso il re largo convito appresta,
Ed invita Tremmorre. Il giovinetto
Tre giorni festeggiò nelle ventose
Loclinie torri; e a lui diessi la scelta
70Dell'arringo d'onor. Loclin non ebbe
Sì forte eroe, che gli durasse a fronte.
N'andò la gioja della conca in giro;
Canti, arpe, applausi: alto sonava il nome
Del giovine regal, che dal mar venne,
75Delle selve terror, primo dei forti.
  Sorge il quarto mattin. Tremmòr nell'onde
Lanciò la nave, e a passeggiar si pose
Lungo la spiaggia in aspettando il vento,
Che da lungi s'udia fremer nel bosco.
80Quand'ecco un figlio di Gormàl selvoso
Folgorante d'acciar, che a lui s'avanza.
Gota vermiglia avea, morbida chioma,
Mano di neve: e sotto brevi ciglia
Placido sorridea ceruleo sguardo,
85E sì prese a parlargli: Olà, t'arresta,
Arrestati, Tremmòr: tutti vincesti,
Ma non hai vinto di Lonvallo il figlio.
La spada mia de' valorosi il brando
Spesso incontrò: dal mio infallibil arco
90S'arretraro i più saggi. O giovinetto
Di bella chioma, ripigliò Tremmorre,
Teco non pugnerò: Molle è 'l tuo braccio,
Troppo vago sei tu, troppo gentile:
Torna ai cervetti tuoi. Tornar non voglio
95Se non col brando di Tremmòr, tra 'l suono
Della mia fama: giovinette a schiere
Circonderan con teneri sorrisi
Lui che vinse Tremmòr; trarran del petto
Sospiretti d'amore, e la lunghezza
100Della tua lancia misurando andranno,
Mentr'io pomposo mostrerolla, e al sole
Ne innalzerò la sfavillante cima.
  Tu la mia lancia? disdegnoso allora
Soggiunse il re: la madre tua piuttosto
105Ritroveratti pallido sul lido
Del sonante Gormallo, e risguardando
Verso l'oscuro mar, vedrà le vele
Di chi le uccise il temerario figlio.
  E ben, disse il garzon, molle dagli anni

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