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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Foscolo, Ugo – Prose, Vol. II, 1913 – BEIC 1823663.djvu{{padleft:82|3|0]]
p. 310, l. 20, Z e L, la Beltá
» l. 25-6, M, ispirati; Z e L, spirati dal cielo
» l. 30, M, vuoto e morte
» l. 31, Z e L, face malefica
p. 311, l. 2, Z e L, fonti: mi sento
» l. io, Z e L, Or non è tutto
» l. 22, Z e L, presentimento
» l. 24, M. aggricciate
p. 312, l. 2, Z e L, sole esequie.
» l. 3, Z e L, di fresca erba e dalla benedizione di tua madre e della mia. Tu vivendo
» l. 6-7, Z e L, di quella povera innocente
» l. 7-8, Z e L, dentro l’anima: — È morta.
» l. io. Z e L, quand’è ravvolta; mi sono accinto a
» l. 12, Z e L, temeva non mi raccontasse de’ nuovi
» l. 17, Z e L, quando non si può unire
» l. 17-8, Z e L, ma fors’ella e sua madre mi annoveravano
» l. 19-20, M, felicitá
» l. 22 sgg., Z e L, E si dee ricordare com’essa un giorno tornò a casa sua, portando chiuso nel suo canestrino da lavoro un cranio di morto; e ci scoverse il coperchio, e rideva; e mostrava il cranio in mezzo a un nembo di rose. — E le sono tante e tante, — diceva a noi — queste rose; e le ho rimondate di tutte le spine; e domani le si appassiranno; ma io ne comprerò ben dell’altre, perché ogni giorno, ogni mese crescono rose, e la morte se le piglia tutte quante. — Ma che vuoi tu farne, o Lauretta? — io le dissi. — Vo’ coronare questo cranio di rose, e ogni giorno di rose fresche — e, rispondendo, rideva pur sempre con soave amabilitá. E in quelle parole e in quel riso e in quell’aria di volto demente e in quegli occhi fitti sul cranio e in quelle sue dita pallide tremanti, che andavano intrecciando le rose... Tu ti se’ pur avveduto come alle volte il desiderio di morire è necessario insieme e dolcissimo, ed eloquente fin anche sul labbro d’una fanciulla impazzata.
» l. 24, M, un poco piú
» l. 30, M, attonita e spaventata
p. 313, l. 4, Z e L, creazione!
» l. 11, M, i suoi figli
» l. 12-3, Z e L, dovevano essere venduti per una moneta di rame
» l. 13-4, Z e L, bench’io l’abbia compensato e mi abbia promesso
» l. 15-6, Z e L, i rosignuoli; tu credi ch’ei non tornerá a desolarli?
» l. 18-9, Z e L, mi chiami... e forse fra non molto io verrò
» l. 20, Z e L, fantasia. Dianzi fra le rupi
» l. 22, M, Vestiamo la realtá