< Pagina:Frammenti (Saffo - Bustelli).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

31

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Frammenti (Saffo - Bustelli).djvu{{padleft:31|3|0]]lesbiesi castigò ne’ versi d’ironiche punture. Il Welcker, il Neue e il Müller la tengono tortamente infamata da’ commediografi, che appresso menzioneremo, infesti alla sua memoria. Non vidi il libro del Welcker, stampato a Gottinga del 1816: ma dal brevissimo estratto portone dal Neue m’accorgo ch’egli fa capitale, per nettar Saffo, del silenzio d’alcuni scrittori; e non mi convince. Scrissero dopo il Welcker il Du Luth, il Deschanel ed altri, che ripetono e rinfrescano la vecchia accusa: la ripete anco il Visconti, e diffidasi di poterne prosciogliere l’incolpata. E coi più m’aduno anch’io: parendomi che dove i Greci generalmente, e le lesbiesi segnatamente, non escano mondi, come non usciranno di facile, dalla sozza macchia, non sia da poterne forbir Saffo, gravata dalle testimonianze antiche e dalle proprie. Che gli amori vietati da natura sciaguratamente fossero abbarbicati in Grecia, s’hanno continui riscontri negli scrittori greci medesimi; e negli Amori di Luciano (a dritto o a torto attribuiti a lui, ma greca scrittura pur sempre) n’udiamo tessere l’apologia svergognata: dove conchiudesi che la rea costumanza «definita per leggi divine è venuta fra noi e per

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.