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LXVI.
(Da Demetrio Falereo, Dell’Elocuzione, 146.)
Maggioreggia siccome
Il Cantor Lesbio infra’ cantori estrani.
Parla di Terpandro o d’Arione, ambidue lesbiesi; e il primo detto dai Lacedemoni, per antonomasia, il Cantor di Lesbo. Secondo l’Orsini, s’accenna ad Alceo.
LXVII.
(Da Ateneo, XI.)
Tutti ad un tempo i nappi
Stringevano libando,
E allo sposo pregando — ogni ventura.
LXVIII.
(Da Apollonio, Della Congiunzione, p. 490.)
Poi ch’io per certo ancora
Alle vergini l’animo dirizzo.
LXIX.
(Da Demetrio Falereo, Dell’Elocuzione, 148.)
Orsù, levate, artefici,
Il palco della stanza
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