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Fascio Secondo. 149

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Ivi il petto d’Astrea forma in Digesto,
  Crudità di sentenze, e chi condanna
  Versa leggi di testa, e non di testo.
Dove inclina il Padron, destra Tiranna,
  Decisioni trabocca: e in consequenza
  Senza i voti di Pluto Eaco non danna.
Più forza di Verona ivi hà Piacenza,
  Publica Verità mai non minaccia,
  Un privato Piacer cita à sentenza.
La Carrozza, e ’l Giurista han varia faccia
  Vuol Carrozza un ontion, perche stia cheta,
  Vuol Giurista un ontion, perche non taccia.
Colà s’unta è la man, tosto decreta
  Le Ragioni la Lingua: e tosto arretra
  Il corso de’ Processi una moneta.
Colà Sisifo segue un cor di pietra,
  Aggirato da rota è un Isione,
  Tocca Tantalo il giusto, e non l’impetra.
Che ti par d’esto Inferno? In quel Portone
  Veggio appunto un di quei ch’in Tribunale
  Con bilancia d’Astrea pesa il doblone.

Momarte.


Ohimè, nausea mi vien, mi si fà male,
  Mi sento Tribular tutte le vene,
  Solo al pensier d’un Tribunal Venale.

Ticleue.


Così và il mondo, e così si mantiene,
  Se s’inghiotte un Boccon, buon hà il sapore,
  Se s’inghiotte un Riccone, huomo è dabene.

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