< Pagina:Frascherie.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
28 Delle Frascherie

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Frascherie.djvu{{padleft:28|3|0]]Arte poteva richiamar all’orecchio un animo profondato nelle mestitie; perche sollevato in tal parte, si rendesse poi più disposto al salutare ricevimento di quei discorsi, che all’Intelletto tramandansi. Assisi intanto gli Amici, posti i musicali instrumenti in assetto, indi a poco alzarono concordemente i Cantori all’armonia della seguente Canzonetta i concetti loro, e così cominciarono.

P
arte il Verno, e già fioriscono

  Colli, Prati,
  Nuovi fiati
  L’aria gelida addolciscono:
  Tributari
  De’ suoi liquidi Diamanti,
  Sciolto il piè, sen vanno à i mari
  D’un’immobile Madre i Figli erranti.
  Mà, se torce il Verno il piede,
  Tosto il riede,
  Al rotar di poche Lune;
  Se di Morte armi importune
  Troncan al miser huom l’Alma, e la Pace,
  Torna polve, ombre resta, un nulla giace.
Parte April, e più non spirano
  Le frech’aure,
  Piagge Maure
  Calda vampa al sen cospirano,
  Verde Faggio
  Secco langue à i soli estivi,
  Che nel suol chinando il raggio

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.