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64 Delle Frascherie

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Tutt’Arme è il Mondo, il Fantaccin più vile
  Col famelico sdegno, e mercenario
  Vuol far de’ Regni una frittata hostile.
Anco il Sol, che ne crea, par sanguinario:
  Poiche fatto sensal d’Alme à Caronte,
  Tutto l’anno si trova in Sagittario.
Nudo stuolo colà sul Thermedonte
  Sviscera il ferro; e à fabricarne i dardi,
  Sudano à gara, e Piracmone e Bronte.
Tutt’Arme è il Mondo, à incoraggiar codardi
  Sudan le Muse, e de la gloria insana
  Un prurito febril stimola i dardi.
Ogn’un vuol Brigliador, vuol Durindana,
  E segue ogn’un ne l’attaccar tenzoni
  L’esempio altier de l’Albagia Romana
E pur furo i Roman grandi, e poltroni,
  Se la guerra di Canne uccise tanti,
  Considerate s’era di Bastoni.
Tutt’Arme è il Mondo. Il Mar legni hà notanti,
  Che se in bosco natio vissero immoti,
  Mostran morti sù l’onde i piè vaganti.
Questi à Navale Enio passan remoti,
  E di sopita, e tacita tempesta
  I sonni forestier turba co i moti.
Non fan classe avversarie orma men presta
  Col piè de i remi, onde inalzar fà spume
  Di flutti adulterati onda modesta.
Già la schiera di Phorco, e ’l patrio Nume
  Stanno a mirar sù placida marina,
  Qual foco estingua à tante vite il lume.
Tutt’Arme è il Mondo, à fabricar ruina
  Contra il patricio stuolo armasi il Gracco
  E la man contra i Capi ardon la mina

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