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Fascio Primo. 73

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Per non parer ne l’ammazzar cattivo
  Vuol far veder, ch’a generar è buono,
  E che gradi di bene hoggi ha Gradivo.
Già fu cagion un bellicoso tuono
  Il ratto di bellezza fulminante,
  Hoggi effetti di guerra irati sono.
.          .          .          .          .
  Fa scolare i Bicchier, Bacco a la sete,
  E di doppio Scolar Marte è il Pedante
Voi, che d’ira venal l’Alma accendete,
  E con la man che doppio sangue fura,
  Per dar le piaghe altrui piaghe volete
Voi ch’osate atterrar de la Natura
  Vostra il vigor, per rinforzar con Arte
  Di posticcio Padron l’armi, e le mura.
Voi ch’ad altri acquistate, e havete parte
  Ne l’altrui danno, e di sembianti ignoti
  Fate uccisor, pria che nemico un Marte.
Dite infelici voi, dite idioti,
  Perch’amate un rigor? Perchè vi piace
  Da i Penati a penar torcere i moti?
Quando parte a la Guerra un huom audace
  Non credo già, che la sua Madre dica,
  Hor sì Figliuolo mio vattene in pace.
Ma dirà bene. Il Ciel ti benedica,
  E vuoi lasciar questa tua Madre nuova
  Per gir nel sen de la tua Madre antica?
Hoggi Hippolito alcun non si rinova:
  E a ravvivar quel che di vita è casso,
  Altro vi vuol Fratel, che chiara d’ova
Movea l’Asino un dì mesto il suo passo
  Portando invidia à un bel Destrier robusto
  Ch’a l’occhio del Padron si facea grasso

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