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Fascio Primo. 75

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Cercar venture al vento opra è da stolto
  Di Marte al Venturier spesso il Destino
  Dà col poco patire un goder molto.
Anzi questo è un pensier da Palladino,
  Campar la vita, ove la Morte accampa,
  E una botta arrischiar per un bottino.
Queste ragion ne la sua mente stampa,
  Chi trà fere d’Esopo hà d’huom la lingua
  Chi fatti hà di Leon, se non hà zampa.
Ma pria che voi fiamma del Cielo estingua
  Bravi Tifei, deh non vi sia di sdegno,
  Che contra voi le mie ragion distingua.
Per la Fe’, per la Patria, e per lo Regno
  Son l’ire honeste, e voi mostrate ardire
  Per una paga ohibò, vender lo sdegno.
Nè sarebbe vergogna il vender l’ire,
  Per comprare alla vita un’allegrezza;
  Ma voi per soldi, ohibò, gite a morire.
Soffrir caso di morte è gran fortezza;
  Mà il tracciar lei fuor de la patria tana
  Al giudicio de’ Savi è debolezza.
Colui che tien frà la delitia urbana
  Incrustati i suoi giorni, e muore poi,
  Degno esser può di compassione humana
Ma di che lode siete degni voi,
  Che v’offrite à un morire, il qual vi leva
  Dal viver aspro, e dal peccare in noi?
Nè state a dir, che il vostro honor riceva
  Da caduta di membri una salita,
  Quasi Pallon, cui l’atterrar solleva.
Perche il voler con perdita di vita
  Perder senno maturo; ò etade acerba,
  Sol per haver Resurrettion mentita.

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