< Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

capo terzo 55

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu{{padleft:61|3|0]] all’oro ed all’argento. Ho poi fatto conoscere che questo valore intrinseco non solo essi l’ebbero imprima, ma lo hanno anche ora che si usano nella moneta, perché assai piú vagliono e si usano come metalli che come moneta. Ma tutto questo, che del prezzo intrinseco si è ragionato, potendo esser comune anche ad altre merci preziose, non gioverebbe nulla, se non si ricerca perché la moneta è fatta solo d’oro e d’argento, e non di gemme, di pelli rare, di porcellana, di pietre dure, d’ambra, di cristallo o d’altro. Ed io spero dimostrare a tutti che nemmeno questa cosa dal consenso e dalla libera scelta nostra derivi, ma che la natura della moneta porti con sé che piú comodamente coll’oro e coll’argento che con qualunque altra cosa si possa adoperare; ed a questo è destinato il capo seguente.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.