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I.

Calunniare un grand’uomo è, pei mediocri, il mezzo più sollecito per arrivare essi stessi alla grandezza. È probabile che lo scorpione non sarebbe mai diventato una costellazione senza il suo coraggio di mordere Ercole al tallone.

II.

I giornalisti mi sembrano costituiti come gli Dei del Valhalla, che si facevano in pezzi ogni giorno, e che tutte le mattine si alzavano in perfetta salute.

III.

Certamente si troverà questa associazione di idee molto singolare; ma io non ho mai potuto assistere alla rappresentazione di un’opera italiana, a questo va e vieni di gente che gesticola e canta, senza immaginarmi di essere ad Atene, e di sentire quella tragedia di Sofocle, nella quale l’autore mette un coro di polli d’India a piangere la morte di Meleagro.

A questo proposito osservo che non vi è un’oca al mondo, che, in fatto di furberia, non si crederebbe offesa d’essere paragonata ad un pollo d’India.

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