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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gazzetta Musicale di Milano, 1842.djvu{{padleft:141|3|0]]suoni della sua ottava di mezzo. Cilecche ne sia la signora Goggi ha la soddisfazione di poter dirsi soprano, e nell’attuale epoca di aristocrazia di organi vocali, siamo quasi trascinati a credere seco lei esser miglior cosa essere un cattivo soprano che un buon contralto. Il che s’intenda osservato soltanto in massima generale, senza intendere di scendere a nessun particolare. Certo si è che vediamo tutto giorno, è vero, de contralti trasformarsi a tutta forza in soprani o almeno mezzo-soprani, ma vediamo ancora di più a perderne bene spesso la prima voce naturale e non rinvenirvi più le altre. Sarebbe tempo veramente che si mettesse un freno a questo sforzare la laringe che su un centinajo di voci ne sacrifica senza dubbio ben nove decimi. Lodiamo nella signora Goggi il suo giusto accentare, abbenchè cada’talvolta alcun po’nel manierato. Il suo vocalizzo è bene sviluppato nelle scale ascendenti e nelle discendenti, ed anche il suo fiorettare, abbenchè azzardoso, è quasi sempre netto e di buon gusto; delle quali doti diede esempj a proiluvio nella cavatina dell’Ines di Persiani, che essa credette ben fatto sostituire a quella dello spartito. Nè vogliamo dimenticare il bel tratto, allorché abbraccia Giulio nella scena tinaie, interpretato da lei con rara perizia d’arte, e vera effusione d alletto. Nulla possiam dire del libretto, perchè l’Impresa non ha creduto farlo di pubblica ragione. Però se dobbiam arguire dal poco che si vede e che si può giungere a comprendere, ei sembrami libretto come tant’altri mancante di novità e d interesse. Attendonsi fra non molto il Lazzarelio del sig. Marliani, e il Don Desiderio del principe Poniatowski, entrambe Opere nuove per noi. A. MCENNI NECROLOGIO. Poiché scopo principale di questa Gazzetta si è il promuovere nel modo più efficace tutto che possa recar lustro e vantaggio all’arte musicale italiana, additando mano mano quegli eletti ingegni che sorgono ad onorarla, mi sembra che utilissimo ufficio sarà quello di consacrare alcuna di queste istesse colonne a gettare un fiore onorevole sulla memoria di coloro che, mercè gli studi indefessi ed un costante amore dell’arte, seppero raggiungere quell’eccellenza che a pochi è dato di conseguire. Quantunque doloroso riesca il ricordare le virtù di un trapassato pure è così giusto e debito tributo che nelle anime gentili non può che trovare un’eco di corrispondenza. Sono pochi giorni che, afflitto da lunga malattia, cessò di vivere in questa ciltà Ce,sare Bianchi, professore assai valente di pianoforte ed organista della cattedrale. Aveva tocca appena l’età di 28 anni che morte troncò una vita a tutti carissima, e per le rare virtù ond erà abbellita l’anima sua e pel raro talento ch’ei possedeva nella musica. Nato nel territorio cremonese, fu dal padre provvidamente condotto a Cremona onde perfezionarlo. Dapprincipio egli erasi applicato al violino, sul quale istromento era pervenuto ad eseguire composizioni di non poca importanza: indi si applicò con grandissimo amore allo studio del pianoforte, di cui per altro possedeva già i primi elementi ed in pochi anni riuscì ad eseguire le più difficili composizioni 131 con tanta superiorità da poter essere chiamato distinto fra i distinti. Non trascurò però il violino è la viola, anzi occupava in questo maggior teatro il posto di primo violino de secondi e con non minore abilità egli disimpegnava nei più difficili pezzi per camera la parte della viola: nel 1838 circa, resosi vacante il posto d’organista a questa Cattedrale, egli vi concorse e vi fu prescelto con gran soddisfazione degli elettori. Si occupò anche della composizione, ed in alcune cose scritte per orchestra e per pianoforte ha fatto ammirare una purezza ed eleganza di stile che sono uno de’ più bei pregi nelle opere dell ingegno-, „. 11 genere che preteriva era, a quanto pare, il brillante. Il suo tocco era netto, l’esecuzione precisa e quello che più importa sapeva sempre interpretare 1 indole delle composizioni precisamente secondo lo spirito di chi le aveva dettate. Non credo di trascorrere nell’adulazione dicendo che spesse volte prendeva a prestito f impeto di Listz, la soavità di Thalberg, l’eleganza di Herz, de’quali autori con singolare maestria sapeva eseguire le più magnifiche composizioni. Uno de’pregi poi che distinguevano questo complesso di carissime speranze era una prontezza nell improvvisare qualunque distinto pezzo, qualità che, senza offendere l’amor proprio di nessuno, si riscontra in pochissimi. Tante belle doti in un essere solo ed in un’età così giovanile non possono che far sentire di quanta amarezza sia la sua perdita: a renderlo vieppiù stimabile e caro a chi lo conobbe concorse assaissimo una rara modestia ed una volontà incessante di sempre più perfezionarsi in quella virtù che già altamente possedeva. I suoi funerali furono celebrati con quel decoro che più si poteva dal dolore unito alla estimazione, ed il numeroso corteo che accompagnava la bara all ultimo asilo di noi miseri mortali attestava abbastanza quali sentimenti avea lasciato nei superstiti. 11 corpo dell’orchestra e tutti i lilarmouici artisti e dilettanti intervennero colla musica militare alla pietosa cerimonia: una messa di rec/uiern venne cantala coll accompagnamento di tutta orchestra... Generale tu il compianto e profondo il dolore di tutti gli artisti, i quali meglio degli altri potevano calcolare 1 importanza di una perdita così impreveduta. Queste nostre poche righe valgano a sollievo dell’animo nòstro troppo compreso da tristezza; e rendendo un omaggio sincero alle virtù del trapassato facciamo voli alla Provvidenza, affinchè i rari ingegni non debbano con tanta perseveranza esserci così presto rapiti. Cremona li G Luglio 1842. R-o M-a. NOTIZIE VARIE. — Abbiamo nel prevedente numero della Gazzetta annunciato il programma del concerto da darsi a Parigi neiia sala del colonnello Thorn a beneficio degli artisti dell’Opera tedesca; ora brevemente dell’esito. Liszt è stato il principale benefattore, egli molto ha suonato ed ha fatto eseguire due cori con sua musica, egli ò stato in somma il lutto di questo concerto. Le sue reminiscenze del Don Giovanni, sono riuscite lavoro eccellente sopra tutto per Parte singolare di ben rannodare i motivi presi da quell’opera; arte difficile e che ben maneggiala può in gran parte togliere di mezzo gli inconvenienti di un cattivo genere di composizione, molto però alla moda c gradito. Le reminiscenze del Don Giovanni (dice la Gazzella Musicale di Parigi) sono riescile un pezzo veramente degno di Mozart e di Liszt. (guanto poi all’A ve Maria, al ile degli Aulnes ed alla fantasia sul Roberto il diavolo, Liszt si è mostrato un esecutore supcriore a sè stesso. A chi ha sentito il gran suonatore parrà questa un’iperbole, ma che cosa può essere impossibile a questo Priareo del pianoforte? L’esecuzione de5 pezzi vocali troppo non è riescila soddisfacente, e se ne dà la colpa al gran caldo di questi giorni. Basta, pare che per opera di Liszt, potranno questi poveri artisti fare buon viaggio per l’Allemagna. — 11 giovane compositore francese sig. Ferdinando Lavainne oltre al suo Te Deum del quale abbinili parlato nel numero precedente, ha pubblicato un De profundis clamavi, salmo 429 di David. Si loda la gravità dello stile e la forte e severa maniera del maestro, non però pare che egli si mostri sutlìeientcmcntc fornito di classici studii per trattare degnamente il genere religioso. 11 sig. Enrico Blanchard, nella Gazzetta Musicale di Bangi N. 27, ragionando di queste due sacre composizioni del Lavainne, trova degna di biasimo la forma moderna adottata dall autore, c il lusso impiegatovi della completa istromentazionc d’oggidì. Finché non sarà ragionevolmente decisa la gran quistionc della musica religiosa. ci sarà permesso opinare che l’arte debba ingegnarsi di lodare Iddio con tutti quegli argomenti ond’eila perfezionandosi si è resa migliore. Certo è però che queste due composizioni del sig. Lavainne hanno meritato l’encomio di tutti quelli che le hanno udite. — La Franco Musicale grida a tutt’uomo contro il progetto di aprire in Parigi un secondo teatro lirico, al qual line, come abbiamo annunciato, (Vedi Gazzella Musicale i. 27) la commissione degli autori presentò una supplica al ministro dell’interno. L’instituzione d’un nuovo teatro lirico (dice quel giornale), sarebbe inutile e dannosa, mentre l’Opóra con 700,000 franchi di sovvenzione, e l’Opera Comica con 280,000 si sostengono appena. Dalla risposta del ministro dell’interno potremo rilevare il merito di questa zelante opposizione della Franco Musicale c ne renderemo a suo tempo informati i nostri lettori. — Lo stipendio assegnato a Mcycrbeer nella sua qualità di direttore generale della musica del re di Prussia, è di 3000 talleri all’anno che corrispondono in circa a franchi 12,000; e potrà godere un congedo di sei mesi deiranno, così avrà agio di fornire le sue incombenze c gli affari che ha a Parigi. — Confermiamo la notizia già data sotto riserbo del lieto c compiuto successo che ha ottenuto a Versailles la leggiadra Opera di Luigi Ricci Un’avventura di Scaramuccia tradotta in lingua francese. Fra le tante Opere giocose del Ricci questa e quella che ha più spirilo comico, grazia di stile, e una vena melodica piena di originalità e di freschezza. — Il sig. Enrico Karr, compositore distinto, padre del sig. Alfonso Karr, ha testé ottenuto la decorazione della Legion d’Onore. — II celebre pianista Sowinski, clic al presente é a Londra, ha dato il 17 giugno un grande concerto, nel quale egli ha eseguito i suoi nuovi studii ed uno scherzo con gran lode. Egli andrà presto a Baden, al congresso de’ pianisti europei. — Una nuova sinfonia di Mendelssohn eseguita a Londra dalla società filarmonica ha prodotto grande emozione nell’uditorio. — La celebre cantante, madamigella Agnese Schebcst, ha rotto il suo contratto col teatro di Stuttgard; ella rinuncia per sempre alle scene per unirsi in matrimonio al dottore Strauss, autore del famoso libro, intitolato: Fila di Gesù C risto. Questo matrimonio sarà celebrato a BrusscIIes, ove, si dice, gli sposi novelli contano fermare loro dimora. — La Gazzetta Musicale di Parigi raccomanda ia dilettanti ed artisti cultori dell’oboe le Faria tions sur un thème originai composte per questo strumento dal sig. Odoardo Sabon, giovane che dà molto a sperare di sé. — La sera del 25 giugno al teatro della Regina in Londra accaddero scene di gran tumulto. Si era annunciata l’Opera i Puritani, ma per indisposizione della signora Persiani, si deliberò di sostituire la Beatrice di Tenda. Alzata la tenda, un fragoroso tumulto di grida costrinse i coristi ad abbandonare la scena. Il sig. Laurent, socio del sig. Lumley, si presentò per appagare le domande che il pubblico aveva espresse fra le grida. Egli parlava francese, e il pubblico, continuando il rumore, lo rimandò chiedendo pure che si presentasse il sig. Lumley. Allora comparve Rubini; il quale parlò al pubblico in italiano. Nuove grida, nuovi tumulti. Rubini n’andò a cercare un interprete clic spiegasse al pubblico le sue parole; ma furono respinti e Rubini e l’interprete. Finalmente il sig. Lumley si presenta in abito nero, c come meglio potò, fece sentire clic veramente la signora Persiani era malata; l’Opera non fu rappresentata: solo si passò al ballo, c così finì presto la serata. Erano quella sera al Teatro il Ile c la Regina de’ Belgi, la duchessa di Kent e molti altri personaggi di alto affare. — Fra le novità pur or pubblicate dall’editore Challiot, si trova una melodia di F. V. Desvigncs ( Amour et demence) degna dell’encomio medesimo che meritarono al loro comparire la Danse des fóes e la Prióre à la madone, dello stesso compositore. — 11 sig. Giulio Lceomte, quantunque sia divenuto ottimo dilettante di musica c quasi artista, egli é però ancora uno de’romanzieri francesi che più sono in fama. Quanto prima egli pubblicherà un suo novello romanzo, il quale mollo ha che fare colle cose di musica, od ha per titolo: Aventures d-un lénor italica. La Gazzetta Musicale di Parigi parla con favore di questo libro. Noi ci serbiamo di darne contezza ai nostri lettori quando sarà pubblicato in Italia. — Thalbeig, che ha ottenuto in Londra tanto successo, e che più volte ha suonato a Corte, parte ora per Boulognc, ove poco si fermerà; e passando per Parigi, andrà a Baden, ed ivi starà tutto il mese di agosto. In ottobre tornerà in Inghilterra, avendo impegno per tutti i grandi concerti. Andrà poscia in Olanda a passarvi i

mesi di decembre e gennajo.

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