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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gazzetta Musicale di Milano, 1842.djvu{{padleft:190|3|0]]la niuna -validilà delle loro;a?gornentazioni. Simp. Questo mi piacerebbe di vedere. Semp. Ve ne darò una mostra. Avete detto, se non isbaglio, che gli scrittori della Gazzetta musicale sono come gli addetti erranti in traccia di una pietra di paragone 0 perfezione musicale che non è possibile rinvenire tra gli uomini, perchè la perfezione non è abitatrice di questa terra. Ora siate compiacente di rispondere ad una mia domanda. Non è dessa la critica quella che prende a ponderare le opere dell’ingegno per sceverare il bene dal male e distinguere 1 pregi dai difetti? Simp. Sì i ma v’è una critica larga e alla carlona e v’è una critica solìstica e severa, v’è una critica indulgente e disinvolta e v’è una critica incontentabile e dura. Quando un capolavoro ha fatto il giro del mondo ed ha avuto il suffragio di tutte le nazioni non deve più essere guardato tanto per sottile. Semp. Qui è dove appunto vi voleva. Non v’è opinione più dannosa di questa. E appunto nei capolavori che labuona e schietta critica deve usare tutto l’acume della sua penetrazione. Essendo infatti verissimo ciò che voi dite che la perfezione abita le mille miglia al di là di questa bolla di sapone, importa che ciò che non è bello sia separalo da ciò che è bello affinchè gl’inesperti, che si propongono a modello quelle opere non confondano i pregi colle pecche. Nulla di più funesto alle arti che la cieca imitazione dei lavori del genio: il cattivo, perchè più facile, è sempre imitalo a preferenza del buono. La vera critica, senza riguardo alla grandezza dei nomi degli autori, ha sempre atteso a quest’officio, nè mai incorse nella taccia di pedanteria. E che? chiamerete voi pedante Orazio perchè osò dire che alcuna volta Omero s’addormenta? Chiamerete pedanti lutti i critici perchè hanno notato che Virgilio con assai poca discrezione tolse e ritolse immagini, pensieri, interi versi a tutti i poeti che vissero prima di lui ed a quelli che vissero con lui? Chiamerete pedanti tutti i buoni intenditori che dissero che le cantiche del Purgatorio e del Paradiso dell’Alighieri sono notevolmente inferiori a quella dell Inferno, perchè qui è assai meno teologo e molto più poeta? Chiamerete pedanti tutti coloro che han posto in chiaro come quel gran sentimentalista del Petrarca fu talora, anzi spesse volte più freddo d’un materialista, facendosi ad esprimere le passioni con dei giuochi di parole? Quale opera antica o moderna sortì nel mondo così perfetta in ogni sua parte per essere invulnerabile al dardo della critica? Perciocché la musica è un’arte di diletto, i suoi cultori soltanto saranno una schiatta così privilegiata perchè la ragione umana s’incurvi dinanzi ad essa come davanti ad un mistero, perchè ogni insania si tenga in luogo d’un’opera ispirata, e perchè ogni sbrigliato cervello venga ad imporre il suo modo d’agire come norma del bello? No: per quanto parziale fosse la natura verso i facitori di note a tanta ingiustizia non ha condannato 1 ingegno. Se i più grandi uomini che onorarono l’umanità soffersero in pace il giudizio della critica, se lo sopportino con rassegnazione anche i maestri di musica. Deprimete, che farete bene, la critica mercenaria, la critica insipiente, la critica presuntuosa, la critica di coloro che favellali d’arti mostrando ad ogni sillaba d’ignorarne perfin gli elementi; Aia lasciate che la critica della ragione compia notabilmente il solo ministero. Preziosa è l’opera sua: essa è maestra e conservatrice delle arti e delle scienze. Quando la critica venne in balia di scrittori che null’altro avevano di sapienti che la presunzione e la ciarlataneria, allora le arti e le scienze caddero nell’objezione. Se veramente potete dimostrare che la Gazzetta musicale pecchi di pedanteria, non fatelo gratuitamente colle parole; ma cogli scritti come provar dovete che falsi sono i giudizi che ella pronunciò su Rossini, su Bellini, su Mercadante, e su tutti i grandi compositori che furono e che sono. Mostrate che non sia vero che l’uno tradì spesse volte l’idioma musicale, che l’altro fu disadorno d’armonie, che l’altro fu prodigo di suoni e sterile di nuove immagini, così di tutti gli altri. Mostrate, se vi basta l’animo, col linguaggio della scienza e della verità, che saccenteria sono i suoi dogmi, sofismi i suoi ragionamenti, cavilli le sue censure:, ma non asserite che la Gazzetta musicale è un giornale pedante perchè usa la critica ragionevole così sulle opere che son celebrate come su quelle che non lo sono. Quando la voce della critica sarà degnamente ascoltata le arti non mancheranno di ascendere a quella sommità a cui possono pervenire. Di tutte le altre ragioni che adduceste non credo dover parlare perchè, come già vi dissi, andremmo troppo per le lunghe, ed io non volli darvene che una mostra. A ben considerarle poi hanno tutte sì chiari sulla fronte gl indizj della loro debolezza che mi parrebbe un perdere il tempo il ragionarne. Bastivi per ora la prova che v ho data. Simp. Non posso tacervi che diceste delle belle cose a cui non mi sento la lena di rispondere} ma la Gazzetta musicale, credete a me, che è un giornale che sa di saccenteria. Semp. A rivederci, Simplicio. Procurate di star sano di corpo perchè di mente pur troppo so come state. Simp. A rivederci. (fra sé) Diamine! che avesse ragione? G. V NOTIZIE VARIE. — Firenze 10 settembre 1842. Anco in quest’anno per l’affluenza degli uditori, e per l’abilità degli alunni brillantissimi riescirono gli esperimenti delle scuole di musica dell’I. e R. Accademia di belle Arti. Una piccola fanciulletta fu premiata per il Solfeggio, e la signora Coitz riportò il premio per il pianoforte. Tre prèmi furon distribuiti nel canto, uno al signor Augusto Mariotti basso, altro al signor Ettore Dei Noce tenore, ed altro alla signora Annunziata Vannini soprano. Il quasi egual talento dei due piccoli concorrenti al violino eccitò un qualche dibattimento nel corpo accademico per la destinazione dcH’unico premio fissato per quella classe di concorrenti. I due fanciulli Luigi Vannuccini, e Orlo Conti suonarono ambedue con pubblica c generai soddisfazione delle assai diflìcili Variazioni sopra un tema del Pirata, composte dal loro maestro cav. Giorgelti. Il premiato fu il Vannuccini; ii Conti riportò l’onore dell’accessi, ed una medaglia d’incoraggiamento, il saggio dei progressi individuali degli alunni delle varie classi che ha luogo dopo la collazione dei premi, nella generalità fu soddisfacente; ma chi più si distinse fra quelli si fu Roberto Fcrroni giovinetto di appena quattordici anni, che con la perfezione propria di un valente artista eseguì sul violino un Tema con Variazioni di Mavseder. Nei pezzi d’insieme produsse un magnifico effetto il primo tempo del Quartetto in do minoro opera 18 di Beethoven eseguito da sette primi, e sette secondi violini scolari tutti, quattro viole, tre violoncelli ed un contrabbasso di rinforzo. Per la perfetta unione in tutti gli accenti musicali proveniente dalla uniformità di scuola, per la precisa intonazione, il brio, forza ed intelligenza, niente vi si lasciò a desiderare. Il Coro finale del Messia d’Haendel eseguito da circa ottanta alunni fu il pezzo classico che compì il trattenimento. Evvi oggi in Firenze nella gioventù una straordinaria tendenza a coltivar gli studj della musica. Le scuole suindicate contano più d’un ccntinajo d’alunni, e fra questi si manifestano anco delle felici disposizioni, le quali abbisognerebbero, per giungere alla necessaria perfezione nelle varie diramazioni dell’arte, di una istruzione più completa di quella, che nello stato- attuale possono ofTrirc le scuole suddette. Scarso vi è il numero dei maestri di fronte all’affluenza degli alunni. Fra gii stromenti da arco non vi si insegna che il violino: non vi ha maestro che insegni a suonar stromenti da finto, ed uno solo ha l’incàrico di insegnare il Pianoforte, l’armonia, c l’accompagnamento tanto a numeri che in partitura. La scuola del contrappunto vorrebbe essere riattivata, giacché da qualche tempo manca di resultali, nè ofTre che pochissimi, od anche nissun concorrente ai premi annuali, come appontogaccadde in quest’anno. Per il maggiore incremento e per il progresso dell’arte musicale sarebbe dunque a desiderarsi che da coloro a cui si spetta fossero presi quei necessari provvedimenti, affinchè questo Regio Stabilimento giungesse a recare la maggior possibile utilità pubblica, c si acquistasse una fama italiana, come potrebbe godere, sia per il merito distinto di alcuni dei maestri già proposti all’insegnamento, come pei resultamenti che allora potrebbcscne ottenere. — Vienna. Il celebre sonatore d’arpa Parish-Aivnrs è tornato qui da Milano, e sposa la giovine artista Melania Lexvy, figlia del rinomato suonatore di corno, e professore al nostro Conservatorio. Si trovano qui attualmente lo stimabile maestro Dessauer, e il sig. Romberg, figlio del celeberrimo violoncellista Bernardo, e distinto suonatore di questo stromento anch’egli, in procinto di dare un’accademia. — Sono qui attesi fra poco il cel. [maestro di cfl[>pella della Corte Bavarese, sig. Lachner, non che il rinomato virtuoso Vicuxlemps. — S. M. il Re di Prussia si è degnata di far avere a Francesco Liszt un magnifico anello di brillante colla sua cifra e quella della Regina; e un regalo di 400 Federici d’oro al direttore di teatro Spiclbergcr per la buona disposizione data all’esecuzione della serata musicale ch’ebbe luogo il 9 settembre nel castello di Brulli. Preziosi regali ebbero pure le..signore Schodcl e Weixelbaum ed i signori Schunk, Òhleim e Formes, che vi presero parte. (Dalla Gazz. Mas. di FiennaJ. — Allorquando l’illustre Hunibold nel 1839, proveniente da Astrakan, visitava il principe de’Kalmucki Sered-Deiab, la cappella del principe, composta interamente di Kalmucki e di un maestro di cappella russo, eseguiva con grande abilità delle uverture di Mozart e di Rossini durante il pranzo; l’aspetto di questi artisti con faccia grossa, bruna e astuta, che maneggiavano destramente gli stromenti europei era assai singolare. — Tra i modelli al monumento da erigersi a Beethoven nella città di Bonn, l’Accademia di Diisseldorf ha compartito il premio allo scultore Hàhnel a Dresda; egli fu incaricato della sua esecuzione con piccoli cangiamenti, il monumento sarà fuso nell’autunno del 4843 in bronzo, e consegnato mediante contratto al luogo dell’erezione, alla quale occasione si solennizzerà, si crede, sotto la direzione di Liszt, una festa musicale di tre giorni, invitandovi tutte le notabilità artistiche. — Notevoli cangiamenti ebbero luogo presso il Conservatorio di Parigi. I signori Duprez e Manuel Garcia vennero nominati professori di canto; il signor^Enrico licrz e madama Farrenc professori di pianoforte, li signor Gallay professore di corno. I signori Dourlcn professore d’armonia, Adam professore di pianoforte, Henri professore di canto c Dauprat professore di corno ebbero la loro giubilazione. In oltre.Idam, il decano dei pianisti e professori francesi ebbe la nomina di Ispettore generale degli studj di pianoforte presso il Conservatorio. — Leggiamo nella Gazzetta Musicale di Parigi: La compagnia dei virtuosi tedeschi ora a Marsiglia, vi produce grandissimo effetto non solo nelle opere della scuola tedesca ma anche in quelle deH’-italiana, c specialmente nella Sonnambula di Bellini!! — Domenica scorsa 48 settembre,aggiugne la suddetta Gazzetta, nella Chiesa di Sévres, si eseguì una Messa in musica che produsse il più grande effetto, poiché era opera di un fanciullo di tredici anni, il giovinetto Rinaldo di Vilbach, il quale aveva già fermata l’attenzione della regina e di S. A. R. la duchessa d’Orleans. — A Magonza fino dal 5 settembre starasi preparando una grande festa musicale che doveva aver luogo mercoledì 21 del corrente in occasione della riunione, nella nostra città, del ventesimo congresso dei Naturalisti c Medici tedeschi, la cui apertura si effettuò il dì susseguente. A quel festival dovevano cooperare le società filarmoniche (liederfafeln) di otto città; vai a dire: Magonza, Darmstadt, Franenfel9, Hanau, Wisbaden, Manheim, Colonia, Dusseldorf. Avevano a prendervi parte mille e ottocento suonatori, o i cori si componevano di mille e quattro cento voci all* incirca. Doveansi eseguire fra le altre le seguenti opere: la Sinfonia in do maggiore di Beethoven, l’oMcer/t/ra dei Franes-Juges di Berlioz, la Sinfonia con cori di Mendelssohn-Bartholdy, e il Baldassare, oratorio di Spohr. La direzione musicale del festival era affidata ai signori Lachncr ed Enrico Essex, maestro di Cappella di S. A. S. il granduca di Assia - Darmstadt! -— Nell’accademia data a Francoforte sul Meno, lo scorso 49 settembre dal rinomato pianista Hallè egli eseguì fra la altre cose in compagnia dei celebri maestri Mendelssohn-Bartholdy e Hiller un concerto per tre Pianoforti dell’illustre Seb. Bach. — II tenore Wilo cantò finora 2031 volte sul teatro,. in 407 opere; il più sovente (133 volte) nella parte di Zampa. — A Dresda si diede il 24 settembre il FreischUtz per la 100 volta. GIOVANNI RICORDI EDITORE-PROPRIETARIO. BaD’I. R, Stabilimento Razionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e ’Tipografia Musicale di CIOVMAI BICOfiSDI

Contrada degli Omenoni N. 1720.

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