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Il mare. 109

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243. Potete aver un’idea in piccolo della disposizione dei detriti sul fondo del mare, osservando il letto di un torrente quando è asciutto. Qui, dove la corrente era forte, c’è un banco di ghiaja; là, dov’era più debole, troviamo un mucchio allungato di sabbia; poi, dove la corrente era debolissima, il letto del torrente è coperto di sabbia finissima o di melma. Vi ricorderete che un fiume fangoso depone uno strato di fango, quando trabocca in guisa da inondare gli altipiani che lo fiancheggiano (§ 178).

244. Quanto più valida è la corrente, tanto più grosso sarà il detrito che essa può travolgere in giù. Il ciottolame e le più grosse ghiaje non potranno trovarsi sul fondo del mare che molto vicino alle coste, dove l’onda che rientra è forte abbastanza per trascinarle seco. La sabbia potrà essere tratta assai più in dentro e abbandonata a maggiore profondità in grandi strati o banchi. La sabbia più fina e il fango, potranno essere portati, dall’ondosa corrente, centinaja di miglia lontano da terra, per essere poi lentamente deposti a strati sul fondo a profondità già molto considerevoli.

245. Così le ghiaje, le sabbie e i fanghi sono deposti successivamente in strati e banchi sul fondo del mare, tanto più distante da terra quanto più forte è la corrente dei marosi.

246. Ma il mare è tutto un regno di vita vegetale ed animale. Quando gli organismi muojono, le loro spoglie giacciono in seno ai depositi detritici sul fondo. Le sabbie e i fanghi marini abbondano sopratutto di conchiglie e di coralli viventi, che vi si succedono di generazione in generazione, consegnano le loro spoglie ai depositi che vi si vanno sovrapponendo, e delle spoglie sepolte conservano intatte le parti più dure.

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