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28 | Prime nozioni di Geografia fisica. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Geografia fisica, Geikie 1878.djvu{{padleft:36|3|0]]dai raggi del sole, e l’aria dovrà quindi subire gli stessi cambiamenti a cui va soggetta quando si trova in rapporto col fuoco dei nostri camini. Lo strato d’aria, immediatamente a contatto col suolo riscaldato, si riscalda. Diventa perciò leggero, ascende, e l’aria fredda accorre dagli spazî circostanti a rimpiazzarlo. Questo accorrere dell’aria è il vento.
66. Non vi sarà difficile intendere ed osservare come il vento spiri. Suppongo, per esempio, che, durante l’estate, vi giovi di passare tra po’ di tempo in riva al mare. Vi accadrà allora sovente di avvertire un vento leggero che dopo le prime ore mattutine, spira dal mare verso terra. Coll’innoltrarsi del giorno e col crescere del caldo, il vento dà luogo alla calma, che dura fino alla sera, ed anche a notte innoltrata. Allora si leva di nuovo la brezza che soffia fino al mattino, ma in direzione opposta a quella che spira di giorno, cioè soffiando dalla terra verso il mare una deliziosa frescura.
67. Vediamo di intendere come avvenga la cosa. In un giorno d’estate le pietre, il terriccio, insomma il suolo, si infuoca tutto ai raggi del sole; ma al tempo stesso, se andate a pigliarvi un bagno nel mare, vi sentite dall’acqua dolcemente rinfrescare. Questo ci insegna che la terra si riscalda più prontamente e più facilmente dell’acqua. Dopo una giornata di questo genere, troverete che, durante la notte, la terra diventa più fredda del mare, perchè quella cede più facilmente di questo il suo calore. Durante il giorno adunque la terra, che è più calda, riscalda l’aria al suo contatto, e resala più leggiera, la obbliga ad ascendere: intanto l’aria che passa sul mare, più fredda e più pesante, si muove verso terra, spirando come fresca