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L’aria. | 33 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Geografia fisica, Geikie 1878.djvu{{padleft:41|3|0]]le vie, secondo che è di giorno o di notte, d’estate o d’inverno. Quando splende un bel sole, bastano un’ora o due perchè la via si liberi dall’umido e divenga bianca e soda. Invece, se il tempo è freddo ed uggioso, la via rimane per giorni parecchi umida e fangosa. Nel primo caso l’aria calda assorbe avidamente il vapore che si svolge dall’acqua che bagna la via; nel secondo caso l’aria, essendo fredda, non può assorbire che una quantità di vapore assai più piccola.
79. In un giorno secco e sereno, l’evaporazione procede con rapidità, perchè l’aria non si è ancora impossessata di tutta quella quantità di vapore che può contenere disciolto. In una giornata umida e nebbiosa invece, essendo l’aria sopraccarica di vapore, l’evaporazione è più debole, e può anche cessare affatto; sempre inteso che il più e il meno della potenza solvente dell’atmosfera dipenda dalla maggiore o minore temperatura. Questa capacità variabile dell’aria per rapporto al vapore, è la ragione per cui la lavandaja trova che la biancheria si asciuga talora così presto, talora così lentamente, secondo che i giorni sono caldi e sereni, o freddi e nebulosi. Il prosciugamento avviene con singolare rapidità nelle giornate serene, di vento, perchè l’aria a contatto colla biancheria si rimuta continuamente, sicchè, appena una porzione è carica di vapore, lascia luogo ad un’altra che ha tutta l’avidità di bere. Un altro giorno l’aria non è più in grado di ricevere il vapore se non in piccola quantità, e viene la sera che la biancheria è ancora quasi così umida come lo era al mattino.
80. Quando l’acqua svapora, essa si raffredda. La ragione è questa: che il vapore rapisce all’acqua
Geikie | 3 |
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