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L’aria. | 37 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Geografia fisica, Geikie 1878.djvu{{padleft:45|3|0]]condensa il vapore disciolto nell’aria più calda. Stando lungo i fiumi ad osservare, vi accadrà sovente di assistere a questa nuova maniera di condensazione. Le due sponde, caduto il sole, irradiano il loro calore più prontamente che il fiume tra loro scorrente, e per conseguenza raffreddano l’aria, a contatto con esse, più presto che questo non faccia. L’aria fredda delle due sponde, venendo a contatto, e mescolandosi coll’aria più calda e più vaporosa che riposa sull’acqua della corrente, vi forma e v’intrattiene quella nebbia che vedesi così sovente di notte e al mattino quasi fluttuante sull’onde.
88. Nubi. — Non è però alla superficie del suolo, ma nelle alte regioni dell’atmosfera, che ha luogo specialmente la condensazione dei vapori. Non vi ha fenomeno più comune da noi che la formazione delle nubi, per effetto visibile della suddetta condensazione. La nube non è altro che una nebbia, con questa sola differenza, che essa ha luogo nelle regioni libere dell’atmosfera, pel raffreddamento dell’aria calda ed umida, dovuta ad una causa qualunque, quale può essere tanto la semplice sua espansione durante l'ascensione dal basso all’alto, quanto il contatto con correnti di aria fredda. Nulla di più facile che sorprendere le nubi all’atto che si formano. Appare dapprima una piccola macchia bianca: poco a poco si allarga, mentre altre nubi, formantisi all’ingiro, si allargano del pari e si fondono colla prima; sicchè talora, in brevissimo tempo, tutto il cielo scompare dietro un gran velo di nubi, e comincia a piovere. Quel vapore, che si condensa anche nelle regioni più elevate dell’aria, trae pur sempre la sua origine dalla evaporazione delle acque sulla superficie della terra. È l’aria calda che,