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Dell'Idrografia, ossia della circolazione, ecc. | 45 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Geografia fisica, Geikie 1878.djvu{{padleft:53|3|0]]sate quanti ruscelli, quanti torrenti, quanti fiumi scorrono su tutta l’immensa superficie della terra, e converrete meco che dev’essere veramente strepitosa la quantità d’acqua che, piovendo dalle nubi, viene per questa via a raccogliersi nell’oceano.
103. Credete voi però che, salvo la parte che è portata via immediatamente dall’evaporazione, tutta l’acqua che piove sulla terra, sia versata in mare per mezzo dei fiumi? Mainò: è facile persuadersi del contrario. Supponiamo di trovarci sopra un terreno arido e polveroso, sul quale un po’ di tempo dopo cada la pioggia. Quando essa ha dato luogo, trovate voi forse il terreno ancora così secco? Mai più. Perchè? Perchè quel terreno si è imbevuto d’acqua, o, in altre parole, perchè una porzione della pioggia vi si è infiltrata. Se poi vi mettete a scavare il suolo, o date mente al contadino che stia scavandovi una fossa, troverete che l’acqua è penetrata profondamente nel suolo, e che questo ne è tutto inzuppato, talmente che la vedrete talora raccogliersi sul fondo dello scavo, in guisa da poterla attingere come ad una sorgente. Insomma una buona parte dell’acqua che piove sulla terra, filtra attraverso il suolo, che tutto ne rimane imbibito. Voi potete credere adunque che l’acqua, la quale così scompare, sia per sempre sottratta alla generale rivoluzione a cui abbiamo assistito. Come potrebbe infatti, perduta nelle viscere della terra, riguadagnare la superficie?
104. Eppure, pensandoci un istante, sarete convinti che quell’acqua non va perduta. Se tutta quella quantità di acqua che si sprofonda sotterra, fosse perduta per la generale circolazione alla superficie, dovrebbe, su questa, andare continuamente e sensibil-