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56 | Prime nozioni di Geografia fisica. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Geografia fisica, Geikie 1878.djvu{{padleft:64|3|0]]lunghe molte miglia, che si scoprono nelle diverse parti del globo.
iv. — degradazione della superficie terrestre.
126. Un pezzo di marmo lavorato, pur che sia stato qualche secolo esposto all’aria aperta, avrà, per lo meno, perduto il liscio che gli venne dato in origine dallo scarpellino. Il più delle volte anzi le pietre che hanno servito a costruzioni d’opere un po’ vecchie, sono rôse, tarlate; nè di rado vi accadrà di osservare le scolture e i fregi che adornano gli stipiti delle finestre e gli architravi delle porte in tal guisa malconci, che non sapete nemmeno che cosa abbian voluto rappresentare. È questa erosione, questo guasto prodotto dal tempo, che imprime agli antichi monumenti quel carattere di vetustà che li distingue, talchè non vi verrebbe nemmeno in mente di sospettare che un edificio fosse antico, quando il vedeste conservare una certa freschezza.
127. Aggirandovi tra le tombe d’un cimitero, esse vi appajono tanto più guaste, quanto più antica è la data che vi leggete scolpita; nè è raro il caso che, dopo alcune generazioni, i nomi e le iscrizioni siano divenuti illeggibili.
128. Vi ha egli un fatto più volgare di questa rovina che anche le pietre più dure subiscono col tempo? Ma non avete voi mai cercato di sapere come questo avvenga? Quale ne è l’agente distruttore, e quali leggi sono messe in evidenza da questo processo?
129. Trattandosi di scolture o di costruzioni in pietra tagliata, si può facilmente verificarne il guasto e misurarne la profondità, partendo dall’idea che quelle pietre, ora sì logore ed incavate, uscirono un tempo