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64 | Prime nozioni di Geografia fisica. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Geografia fisica, Geikie 1878.djvu{{padleft:72|3|0]]
v. che avvenga dei brani delle rocce staccati
dagli agenti atmosferici
ossia della formazione del suolo vegetale.
143. Raccogliete da un campo, da un giardino, un pugno di terra, e osservatelo attentamente. Di che è formato? Pezzetti di rocce decomposte, grani di sabbia, particelle d’argilla, e qua e là sparse fibre vegetali; il tutt’insieme forma un terriccio che deve il color nero alla decomposizione d’ogni sorta di reliquie di vegetali e d’animali. Vogliamo ora sapere come quei materiali di così diversa natura si trovano così uniti a formare un tutto, che presenta dovunque un così enorme sviluppo.
144. Ricordiamo primieramente il fenomeno così universale della decomposizione della superficie del globo, che si indica coi nomi di degradazione, di erosione o simili. Benchè le rocce si scompongano in frantumi che l’acqua disperde, sicchè la mole delle montagne va diventando d’anno in anno più piccola, la superficie della terra non perde neppure un atomo della materia di cui è composta. Le rocce si decompongono, ma non si distruggono; cambiano condizioni e forma, ma non perdono sostanza. Che cosa avviene adunque di tutto quel materiale rapito dalle acque alle montagne che ci sorgono all’ingiro?
145. Ogni goccia di pioggia che cade sopra una regione, serve ad alterarne la superficie. Avete già tenuto dietro al processo di quell’azione chimica, per cui la pioggia lavora a sciogliere le rocce. Gli è appunto coll’insistere di questa azione solvente della pioggia, goccia per goccia, scroscio per scroscio, che, dopo tanti