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Dell’Idrografia, ossia della circolazione, ecc. | 67 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Geografia fisica, Geikie 1878.djvu{{padleft:75|3|0]]suolo è continuamente portata via della pioggia, mentre nuove particelle di roccia, frescamente decomposte, vengono a sostituirsele, per la stessa ragione che la stessa roccia formante il sottosuolo, anch’essa, per decomposizione, si trasforma in suolo. Così i massi, i ciottoli sparsi nel suolo, si decompongono anch’essi e formano suolo. Insomma il suolo, lentamente sì, ma continuamente si rinnovella.
151. Anche le piante servono a formare e a rinnovare il suolo. Le radici e le barbe, penetrando tra grano e grano, insinuandosi nelle giunture, nelle crepature, poi gonfiandosi, mandano in pezzi la roccia. Intanto le parti vegetali che si decompongono, emettono una gran quantità di acido carbonico che intacca le rocce, e prestano al suolo la materia organica. Fino i vermicelli, che vi si mostrano vivi vangando la terra, rendono il loro servizio all’agricoltura, mescolando il suolo, e rimutandolo continuamente dal sotto in su.
152. Pensando a questo processo di formazione e di rimutamento del suolo, dobbiamo conchiudere che tutta la superficie della terra asciutta si muove da monte a valle, ed è tutta in viaggio verso il mare. Questo viaggio può costare ad una particella di roccia, che si stacca da montana cresta, centinaja e migliaia d’anni. Ogni grano di sabbia può rimanere per secoli sul pendio, per essere, chi sa quando, portato giù a far parte del suolo che ricopre il fondo alla valle: il fiume penserà a suo tempo a portarselo più in giù per abbandonarlo a giacere, per anni e secoli, in un letto d’alluvione. Al mare ci arriverà quando Dio vuole; ma ci arriverà.
153. Per formarsi un’idea della quantità del suolo