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CANTO QUARTO. | 101 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gerusalemme liberata I.djvu{{padleft:121|3|0]]
XXIII.
Esso il consiglia, e gli ministra i modi
Onde l’impresa agevolar si puote.
Donna, a cui di beltà le prime lodi
180Concedea l’Oriente, è sua nipote.
Gli accorgimenti e le più occulte frodi,
Ch’usi o femmina o maga, a lei son note.
Questa a se chiama, e seco i suoi consiglj
184Comparte, e vuol che cura ella ne pigli.
XXIV.
Dice: o diletta mia, che sotto biondi
Capelli, e fra sì tenere sembianze,
Canuto senno, e cor virile ascondi,
188E già nell’arti mie me stesso avanze;
Gran pensier volgo; e se tu lui secondi,
Seguiteran gli effetti alle speranze:
Tessi la tela ch’io ti mostro ordita,
192Di cauto vecchio esecutrice ardita.
XXV.
Vanne al campo nemico: ivi s’impieghi
Ogn’arte femminil, ch’amore alletti:
Bagna di pianto, e fà melati i preghi:
196Tronca e confondi co’ sospiri i detti:
Beltà dolente e miserabil pieghi
Al tuo volere i più ostinati petti:
Vela il soverchio ardir con la vergogna,
200E fà manto del vero alla menzogna.