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4 | LA GERUSALEMME |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gerusalemme liberata I.djvu{{padleft:18|3|0]]
VIII.
Mirò tutte le cose, ed in Soría
S’affissò poi ne’ Principi Cristiani;
E con quel guardo suo ch’addentro spia
60Nel più secreto lor gli affetti umani,
Vede Goffredo che scacciar desia
Dalla santa Città gli empj Pagani:
E pien di fè, di zelo, ogni mortale
64Gloria, impero, tesor mette in non cale.
IX.
Ma vede in Baldovin cupido ingegno
Ch’all’umane grandezze intento aspira:
Vede Tancredi aver la vita a sdegno,
68Tanto un suo vano amor l’ange e martira!
E fondar Boemondo al novo regno
Suo d’Antiochia alti principj mira;
E leggi imporre, ed introdur costume,
72Ed arti, e culto di verace nume.
X.
E cotanto internarsi in tal pensiero,
Ch’altra impresa non par che più rammenti.
Scorge in Rinaldo ed animo guerriero,
76E spirti di riposo impazienti.
Non cupidigia in lui d’oro o d’impero,
Ma d’onor brame immoderate, ardenti.
Scorge che dalla bocca intento pende
80Di Guelfo, e i chiari antichi esempj apprende.