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CANTO SESTO. 197

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CXIII.


  E ch’ei non crede già, nè ’l vuol ragione,
Ch’ella ch’è duce, e non è sol guerriera,
Elegga all’uscir suo tale stagione
900Per opportunità che sia leggiera.
Ma giudichi, e comandi il pio Buglione;
Egli farà ciò che da lui s’impera.
Giunge al campo tal nova, e se n’intende
904Il primo suon nelle Latine tende.

CXIV.


  Tancredi, cui dinanzi il cor sospese
Quell’avviso primiero, udendo or questo,
Pensa: deh forse a me venia cortese,
908E in periglio è per me; nè pensa al resto.
E parte prende sol del grave arnese;
Monta a cavallo, e tacito esce e presto:
E seguendo gl’indizj e l’orme nuove,
912Rapidamente a tutto corso il muove.



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