Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
CANTO PRIMO. | 11 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gerusalemme liberata I.djvu{{padleft:25|3|0]]
XXIX.
Disse: e ai detti seguì breve bisbiglio;
Ma sorse poscia il solitario Piero,
Che, privato, fra’ Principi a consiglio
228Sedea, del gran passaggio autor primiero.
Ciò ch’esorta Goffredo, ed io consiglio:
Nè loco a dubbio v’ha, sì certo è il vero,
E per se noto; ei dimostrollo a lungo,
232Voi l’approvate: io questo sol v’aggiungo:
XXX.
Se ben raccolgo le discordie e l’onte
Quasi a prova da voi fatte e patite,
I ritrosi pareri, e le non pronte,
236E in mezzo all’esequire opre impedite;
Reco ad un’alta originaria fonte
La cagion d’ogni indugio e d’ogni lite:
A quella autorità, che in molti e varj
240D’opinion, quasi librata, è pari.
XXXI.
Ove un sol non impera, onde i giudícj
Pendano poi de’ premj, e delle pene,
Onde sian compartite opre, ed uficj;
244Ivi errante il governo esser conviene.
Deh fate un corpo sol di membri amici:
Fate un capo che gli altri indrizzi e frene:
Date ad un sol lo scettro, e la possanza,
248E sostenga di Re vece, e sembianza.