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ARGOMENTO.

  Narra a Goffredo del signor de’ Dani
Il valor prima un messo, e poi la morte.
Credendo quei d’Italia a’ segni vani,
Stimano estinto il lor Rinaldo forte.
Dunque al furor ch’Aletto spira, insani
Di soverchia ira e d’odio, apron le porte:
E minaccian Goffredo: ei con la voce
Sola in lor frena l’impeto feroce.



CANTO OTTAVO.

G cheti erano i tuoni e le tempeste,
E cessato il soffiar d’Austro e di Coro:
E l’alba uscia della magion celeste
4Colla fronte di rose, e co’ piè d’oro.
Ma quei che le procelle avean già deste,
Non rimaneansi ancor dall’arti loro;
Anzi l’un d’essi, ch’Astagorre è detto,
8Così parlava alla compagna Aletto:

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