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14 | LA GERUSALEMME |
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XXXVIII.
Mille son di gravissima armatura:
Sono altrettanti i cavalier seguenti,
Di disciplina ai primi, e di natura,
300E d’arme e di sembianza indifferenti;
Normandi tutti, e gli ha Roberto in cura,
Ch’è principe natío di quelle genti.
Poi duo pastor di popoli spiegaro
304Le squadre lor, Guglielmo, ed Ademaro.
XXXIX.
L’uno e l’altro di lor, che ne’ divini
Uficj già trattò pio ministero,
Sotto l’elmo premendo i lunghi crini,
308Esercita dell’arme or l’uso fero:
Dalla Città d’Orange, e dai confini
Quattrocento guerrier scelse il primiero.
Ma guida quei di Poggio in guerra l’altro,
312Numero egual, nè men nell’arme scaltro.
XL.
Baldovin poscia in mostra addur si vede
Co’ Bolognesi suoi quei del germano:
Che le sue genti il pio fratel gli cede
316Or ch’ei de’ Capitani è Capitano.
Il conte de’ Carnuti indi succede,
Potente di consiglio, e pro’ di mano.
Van con lui quattrocento: e triplicati
320Conduce Baldovino in sella armati.