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ARGOMENTO.

  Al Soldan che dormia, si mostra Ismeno,
E occultamente entro a Sion l’ha posto.
Quivi il vigor dell’animo, che meno
Nel Re venia, costui rinfranca tosto.
De’ suoi Goffredo ode gli errori appieno;
Ma poi che di Rinaldo ha ognun deposto
Ch’ei sia morto il timor, fa Piero aperto
De’ nepoti di lui le lodi e ’l merto.



CANTO DECIMO.

Così dicendo ancor, vicino scorse
Un destrier ch’a lui volse errante il passo:
Tosto al libero fren la mano ei porse,
4E su vi salse, ancorch’afflitto e lasso.
Già caduto è il cimier ch’orribil sorse,
Lasciando l’elmo inonorato e basso:
Rotta è la sopravesta, e di superba
8Pompa regal vestigio alcun non serba.

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