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CANTO SECONDO. 53

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LIX.


  L’altro è il Circasso Argante, uom che straniero
Sen venne alla regal corte d’Egitto;
Ma de’ satrapi fatto è dell’impero,
468E in sommi gradi alla milizia ascritto:
Impaziente, inesorabil, fero,
Nell’arme infaticabile ed invitto;
D’ogni Dio sprezzator, e che ripone
472Nella spada sua legge, e sua ragione.

LX.


  Chieser questi udienza, ed al cospetto
Del famoso Goffredo ammessi entraro:
E in umil seggio, e in un vestire schietto
476Fra’ suoi Duci sedendo il ritrovaro;
Ma verace valor, benchè negletto,
È di se stesso a se fregio assai chiaro.
Picciol segno d’onor gli fece Argante,
480In guisa pur d’uom grande, e non curante.

LXI.


  Ma la destra si pose Alete al seno,
E chinò il capo, e piegò a terra i lumi;
E l’onorò con ogni modo appieno,
484Che di sua gente portino i costumi.
Cominciò poscia; e di sua bocca uscieno
Più che mel dolci d’eloquenza i fiumi;
E perchè i Franchi han già il sermone appreso
488Della Soria, fu ciò ch’ei disse inteso.

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