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CANTO SECONDO. | 63 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gerusalemme liberata I.djvu{{padleft:79|3|0]]
LXXXIX.
Indi il suo manto per lo lembo prese,
Curvollo, e fenne un seno, e ’l seno sporto,
Così pur anco a ragionar riprese,
708Via più che prima dispettoso e torto:
O sprezzator delle più dubbie imprese,
E guerra, e pace in questo sen t’apporto:
Tua sia l’elezione; or ti consiglia
712Senz’altro indugio, e qual più vuoi, ti piglia.
XC.
L’atto fiero, e ’l parlar tutti commosse
A chiamar guerra in un concorde grido;
Non attendendo che risposto fosse
716Dal magnanimo lor Duce Goffrido.
Spiegò quel crudo il seno, e ’l manto scosse,
Ed a guerra mortal, disse, vi sfido.
E ’l disse in atto sì feroce ed empio,
720Che parve aprir di Giano il chiuso tempio.
XCI.
Parve ch’aprendo il seno, indi traesse
Il furor pazzo, e la discordia fera;
E che ne gli occhj orribili gli ardesse
724La gran face d’Aletto e di Megera.
Quel grande già, che incontra il cielo eresse
L’alta mole d’error, forse tal era;
E in cotal atto il rimirò Babelle
728Alzar la fronte, e minacciar le stelle.