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80 LA GERUSALEMME

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XXXVIII.


  Questi ha nel pregio della spada eguali
Pochi, o nessuno, ed è fanciullo ancora.
Se fosser tra’ nemici altri sei tali,
300Già Soria tutta vinta e serva fora:
E già domi sarebbono i più australi
Regni, e i regni più prossimi all’aurora:
E forse il Nilo occulterebbe invano,
304Dal giogo, il capo incognito e lontano.

XXXIX.


  Rinaldo ha nome; e la sua destra irata
Teman più d’ogni machina le mura.
Or volgi gli occhj ov’io ti mostro, e guata
308Colui che d’oro e verde ha l’armatura:
Quegli è Dudone, ed è da lui guidata
Questa schiera, che schiera è di ventura:
È guerrier d’alto sangue, e molto esperto,
312Che d’età vince, e non cede di merto.

XL.


  Mira quel grande ch’è coperto a bruno,
È Gernando il fratel del Re Norvegio:
Non ha la terra uom più superbo alcuno;
316Questo sol de’ suoi fatti oscura il pregio.
E son que’ due che van sì giunti in uno,
Ed han bianco il vestir, bianco ogni fregio,
Gildippe ed Odoardo, amanti e sposi,
320In valor d’arme, e in lealtà famosi.

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