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124 | LA GERUSALEMME |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gerusalemme liberata II.djvu{{padleft:144|3|0]]
II.
Erano essi già sorti, e l’arme intorno
Alle robuste membra avean già messe:
Onde, per vie che non rischiara il giorno,
12Tosto seguono il vecchio; e son l’istesse
Vestigia ricalcate, or nel ritorno,
Che furon prima nel venire impresse.
Ma giunti al letto del suo fiume: amici,
16Io v’accommiato, ei disse; ite felici.
III.
Gli accoglie il rio nell’alto seno, e l’onda
Soavemente in su gli spinge e porta
Come suole innalzar leggiera fronda,
20La qual da violenza in giù fu torta:
E poi gli espon sovra la molle sponda:
Quinci mirar la già promessa scorta.
Vider picciola nave, e in poppa quella,
24Che guidar gli dovea, fatal donzella.
IV.
Crinita fronte essa dimostra, e ciglia
Cortesi e favorevoli e tranquille:
E nel sembiante agli Angioli somiglia;
28Tanta luce ivi par ch’arda e sfaville!
La sua gonna or azzurra, ed or vermiglia
Diresti, e si colora in guise mille:
Sicch’uom sempre diversa a se la vede,
32Quantunque volte a riguardarla riede.