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174 LA GERUSALEMME

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II.


  Del Re d’Egitto è la Città frontiera,
Da lui gran tempo innanzi ai Turchi tolta;
E però ch’opportuna e prossima era
12All’alta impresa ove la mente ha volta:
Lasciando Menfi, ch’è sua reggia altera,
Quì traslato il gran seggio, e quì raccolta
Già da varie provincie insieme avea
16L’innumerabil’ oste all’assemblea.

III.


  Musa, quale stagione e qual là fosse
Stato di cose, or tu mi reca a mente:
Qual’arme il grande Imperator, quai posse,
20Qual serva avesse, e qual compagna gente,
Quando del Mezzogiorno in guerra mosse
Le forze, e i Regi, e l’ultimo Oriente.
Tu sol le schiere e i duci, e sotto l’arme
24Mezzo il mondo raccolto, or puoi dettarme.

IV.


  Poscia che, ribellante, al Greco impero
Si sottrasse l’Egitto, e mutò fede;
Del sangue di Macon nato un guerriero
28Sen fè Tiranno, e vi fondò la sede.
Ei fu detto Califfo, e del primiero
Chi tien lo scettro al nome anco succede.
Così per ordin lungo il Nilo i suoi
32Faraon vide, e i Tolommei dappoi.

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