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8 | LA GERUSALEMME |
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XX.
All’arme all’arme subito ripiglia
Il grido universal di cento schiere.
Sorge il forte Goffredo, e già non piglia
156La gran corazza usata o lo schiniere:
Ne veste un’altra, ed un pedon somiglia
In arme speditissime e leggiere:
Ed indosso avea già l’agevol pondo;
160Quando gli sovraggiunse il buon Raimondo.
XXI.
Questi, veggendo armato in cotal modo
Il Capitano, il suo pensier comprese.
Ov’è, gli disse, il grave usbergo e sodo?
164Ov’è, Signor, l’altro ferrato arnese?
Perchè sei parte inerme? Io già non lodo
Che vada con sì debili difese.
Or, da tai segni, in te ben argomento
168Che sei di gloria ad umil meta intento.
XXII.
Deh che ricerchi tu? privata palma
Di salitor di mura? altri le saglia:
Ed esponga men degna ed util’alma
172(Rischio debito a lui) nella battaglia.
Tu riprendi, Signor, l’usata salma:
E di te stesso a nostro pro ti caglia.
L’anima tua, mente del campo e vita,
176Cautamente, per Dio, sia custodita.