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CANTO DECIMOSETTIMO. 177

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XI.


  Lo scettro ha nella destra: e per canuta
Barba appar venerabile e severo.
E dagli occhj, ch’etade ancor non muta,
84Spira l’ardire e ’l suo vigor primiero.
E ben da ciascun atto è sostenuta
La maestà degli anni, e dell’impero.
Apelle forse o Fidia in tal sembiante
88Giove formò; ma Giove allor tonante.

XII.


  Stannogli a destra l’un, l’altro a sinistra
Due Satrapi i maggiori: alza il più degno
La nuda spada del rigor ministra;
92L’altro il sigillo, del suo uficio in segno.
Custode un de’ secreti, al Re ministra
Opra civil ne’ grandi affar del regno:
Ma Prence degli eserciti, e con piena
96Possanza, è l’altro ordinator di pena.

XIII.


  Sotto, folta corona al seggio fanno
Con fedel guardia i suoi Circassi astati:
Ed oltra l’aste hanno corazze, ed hanno
100Spade lunghe e ricurve all’un de’ lati.
Così sedea, così scopria il Tiranno
Da eccelsa parte i popoli adunati.
Tutte a’ suoi piè, nel trapassar, le schiere
104Chinan, quasi adorando, armi e bandiere.

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