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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu{{padleft:102|3|0]] avremo una pioggia di acqua calda, la quale cremerà in poche ore tutta la vegetazione...
— Voi parlate di danni probabili e possibili; ma nessuno di voi ha avvertito il danno certo, reale, inevitabile.... la morte di tutti i pesci del lago...
— E tu credi, Pirotta, che tutti i pesci?...
— Oh, veh l’ingenua domanda! Poiché il lago deve bollire, ne viene di conseguenza...
— Sicuro! ne viene di conseguenza che i pesci si cuoceranno.., — Ora comprendo! — grida il Perelli, levandosi in piedi, e spalancando tanto d’occhi... — E quando i pesci saran cotti...
— Allora...!
— I signori del Municipio...
— Il Gran Proposto...
— Gli anziani...
— Una buona mangiata fra loro... alla barba dei gonzi, che hanno fatto le spese della pioggia!...
La strana conclusione dell’ultimo oratore fu accolta con una esplosione di viva, di applausi e di risa sguaiate. L’idea che il Gran Proposto e gli anziani del Consiglio avessero approvato l’esperimento della pioggia artificiale al solo scopo di fare un lauto pranzo con pesci del lago, percorse i crocchi vicini, ma venne respinta ben tosto e soffocata dai sarcasmi delle persone intelligenti. Un secolo addietro, quella assurdità grossolana e maligna avrebbe trovato eco nelle masse, e venti o trenta pappagalli del giornalismo l’avrebbero stampata per edificazione del popolo.