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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu{{padleft:194|3|0]]
«Ai presenti ed ai lontani salute e buon senso!
«Duemila telegrammi partiti dai centri esecutivi della Unione domandano che io mi dimetta dalla carica di Gran Proposto dell’Olona.
«Lo stesso voto esprimono le seicentomila cartoline postali che oggi pervennero al mio domicilio. Dinanzi a questa e ad altre manifestazioni imponenti dell’autorità pubblica, io non posso indugiare un istante a svestirmi di un potere più illusorio che reale e punto invidiabile.
«Ma i motivi che contro me provocarono questa unanime protesta della opinione pubblica sono di tal natura che mi terrei disonorato affermandoli col mio silenzio. Né moralmente, né civilmente, io so di aver mancato al dovere; e ne faccio solenne giuramento sulle ceneri tuttora fumanti di mia figlia, testé raccolte dal funebre amianto. Nessun altro tesoro all’infuori di queste e di altre ceneri care, io esporterò dal piccolo Campidoglio ove per venti anni tenni il governo della pubblica amministrazione.
«Tanto mi tengo in debito di affermare ai presenti ed ai lontani, e non dubito punto che le mie parole abbiano a trovar fede presso gli onesti di qualunque partito.
«L’ex Proposto Berretta».
Nobili parole, degne del suo gran cuore! — esclama, tergendosi le lagrime, un meneghino, che il giorno innanzi avea spedita al Gran Proposto la sua cartolina di ostracismo.
Volgiamoci all’altro proclama, e vediamo con quali formole il Capo di Sorveglianza annunzii la propria dimissione:
«Cittadini ladri, truffatori, manutengoli, barattieri, furfanti d’ogni specie che costituite la maggioranza della Società umana: