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CAPITOLO XXVIII.

Malthus.

Negli altri dipartimenti dell’Unione la rivolta assumeva proporzioni spaventevoli, ma i rappresentanti governativi adunati in permanenza a Berlino non si davano la pena di prendere verun provvedimento. Gli equilibristi, inferociti da parziali resistenze, avevano perpetrato in parecchi comuni le più feroci rappresaglie contro i facoltosi, abbattendo e incendiando edifizii, violentando persone. Negli ultimi bollettini del 22 ottobre, il numero delle vittime si faceva ascendere a due milioni cinquemila e ottocento.

Il Presidente temporario del Consiglio, nel rilevare questa cifra, si fregò le mani esclamando: «Il nostro sistema di non repressione ha dato ottimi risultati. Lasciar passare la volontà dei pazzi è il migliore stratagemma per ricondurre alla ragione le maggioranze. La violenza e l’eccesso generano mai sempre la reazione. Fra una ventina di giorni il partito equilibrista sarà schiacciato, nè si udrà più riparlarne in Europa, nè anche a Manicopoli.

Le previsioni dell’arguto presidente si avverarono. Di là ad un mese, quel moto rivoluzionario che aveva scom-

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