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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu{{padleft:275|3|0]] glorificazioni da voi promesse, io mi debbo a colei che occupava tanto posto nel mio cuore, che forse mi avrà pianto per morto, che forse non avrà mai cessato di attendermi. Sapete voi se esista ancora a Parigi quel portento di bellezza, di grazia e di spirito, che si chiamava la marchesa Sara Jobard?
«Gli apostoli si scambiarono uno sguardo di sorpresa e per poco non scoppiarono in una risata. Uno dei seniori, che penava molto a serbarsi serio, si volse ai fratelli dicendo:
«— È giusto che ogni sua volontà venga da noi soddisfatta; rimanderemo il Comizio a sabato prossimo, e frattanto accompagneremo a Parigi l’illustre redivivo, e lo aiuteremo a raccogliere le informazioni che tanto lo preoccupano.
«Ciò convenuto, uscimmo dalla cava granitica, e ci trovammo dinanzi ad una carrozza sormontata da un pallone aereostatico.
«— Cos’è questo? — domandai.
«— Una volante di seconda portata, il veicolo che in meno di un’ora ci condurrà sulla piazza massima di Parigi.
«— E voi pretendereste che io salissi in quel cassone? — esclamai arretrando; — ma dunque... non vi son più ferrovie?... non vi sono locomotive elettriche?
«— Tali mezzi di trasporto — rispose il seniore, scambiando cogli altri apostoli un’occhiata di meraviglia — oggimai fanno esclusivamente il servizio pei nullabbienti.
«— Ebbene! trattatemi pure da nullabbiente, — gridai io — ma in quella baracca sospesa nell’aria, io, Malthus, vi prometto che non sarò mai per ficcarci il mio nobile individuo.
«— Con tutto il rispetto che da noi si professa al vostro nobile individuo — rispose il seniore dopo essersi