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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu{{padleft:87|3|0]] partimento Russia, e la grande arca Americana della forza di cinquecento aquile... Tutti i veicoli della Unione saranno in moto per trasportare passeggieri — le viscere della terra fremeranno per elettrico impulso negli scambi della grande novella... Ed ecco: l’uomo che ha dominato gli elementi, che ha sconvolto l’ordine della natura fisica; l’uomo che domani sarà idoleggiato da tutta la famiglia umana, non può emanciparsi dalla tirannia del dolore, non può con tutti gli sforzi della sua volontà e della sua intelligenza sospendere anche per un momento il battito delle proprie passioni. Sarebbe mai vero il paradosso propugnato dalla nuova setta dei Ginevrini, che l’umanità progredisce a scapito degli individui?...
Per giungere al lago, Fidelia e il suo giovane compagno avevano attraversato una folta selva di pini. Uscendo all’aperta, uno spettacolo meraviglioso si presentò al loro sguardo, spettacolo affatto nuovo per la giovinetta, che arrestossi sospesa sulla punta dei piedi, immobile come la statua dell’ammirazione.
Le acque erano sparite — una immensa lastra di metallo ne copriva la superficie, formando sovr’esse una cupola lucente, dal cui centro usciva una piramide colossale, gigantesca, immensurabile, la cui estremità superiore si perdeva negli oscuri spazi della notte.
La torre di Babele è dunque riedificata? E Iddio ha permesso agli uomini del ventesimo secolo di stabilire una comunicazione fra la terra ed il cielo? E perché non ha egli punito, come in altri tempi, questo sacrilego attentato della superbia umana?
La favola di Babele non è certo la meno immorale delle tante immoralità delle Genesi. — Iddio non può punire quel provvidenziale istinto della azione che è nella mente della umanità. Oggimai nessuno può disconoscere questo vero immutabile. Rimescolare la materia, agitarla,