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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu{{padleft:92|3|0]] raggio alla mia volta di chiedervi qual nome abbia imposto il Signore all’angelo di redenzione.
In quel punto, dalla torre Garibaldi squillò il richiamo delle vergini. Era la prima volta, dacché Fidelia avea compiuta l’età dell’emancipazione, che quel suono la sorprendeva fuori della casa paterna. La giovinetta in quella notte avea sorbiti i profumi inebbrianti dell’amore. Ma il tempo inesorabile e pedante non ha riguardo né pietà per le anime innamorate. Lo squillo del richiamo troncò sul labbro di Fidelia una risposta che il giovane avrebbe pagato a prezzo di sangue.
CAPITOLO IV.
Il despotismo della legge naturale.
— Che ho mai fatto! — esclamò la giovinetta riscuotendosi, e volgendo intorno lo sguardo smarrito. — Mio padre! Che dirà egli, mio padre, nel vedermi rientrare sì tardi?
— Tu sarai nella tua cameretta all’ora legale — disse una voce ben nota alla fanciulla.
— Oh! voi... mie buone sorelle!
— Presto! a venti passi dall’Arco c’è una stazione di gondole volanti — disse Viola, dando il braccio alla giovane amica... — In meno di tre minuti, prima che la campana abbia cessato di suonare, noi scenderemo alla porta del tuo palazzo.
L’agitazione di Fidelia, sopratutto l’accento di terrore ond’ella proferì il nome del padre, agghiacciarono il cuore