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Del Gemelli. 133

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu{{padleft:161|3|0]]come sottocoppe, con gran compagnia di vagabondi, armati chi di scure, e chi di lancia, che lo conducevano casa per casa, a fine di aver la mancia.

Tutta sì fatta cerimonia, o superstizione, si fa ogni anno da’ Persiani in rimembranza del sacrificio di Abramo, che dicono volesse egli fare, non d’Isac, ma d’Ismaele; e che Dio vi mandò un cammello, non un montone. Ciascheduno in quel giorno mangia di quella carne (se può) con grandissima divozione; uccidendo oltreacciò in propria casa montoni, agnelli, e polli in gran numero, per solennizar cotal festa: di questi animali non mangiano i Cristiani per le superstiziose parole, che pronunciano in uccidendogli.

Passai poscia in Zulfa a veder la Casa de’ Padri Gesuiti; e vidi per istrada in una campagna le sepolture degli Armeni, assai ben fabbricate. La Chiesa de’ Gesuiti era bene intesa, benché picciola, e ben dipinta all’uso di quei paesi. Hanno un’ottimo giardino, e vigna; e col tempo staranno assai comodamente, se il Vert-abiet gli lascierà per gli fatti loro.

Un Padre Gesuita Francese mi menò quindi a vedere il Casale de’ Gori, anno-


I 3 verato

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