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Del Gemelli. 171

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu{{padleft:199|3|0]]lah, dando loro danari, cose dolci, ed acqua di rose per rinfrescargli dal caldo del sermone.

Se non passa l’ultimo giorno della lagrimevole festa (detto da’ Persiani Asciur o lutto) non può qualsivoglia Turco farsi vedere in pubblico, senza gran pericolo della vita. Ed in fatti ne vidi uno il Martedì 24. che se non era presto a serrarsi in casa, sarebbe stato ucciso di bastonate; tanto e sì grave è l’odio, con con cui i Sunni, o Turchi sono perseguitati da’ settatori di Alì. Ridicolosa cosa fu quella, che fecero costoro il Mercordì 25. Posero una figura di paglia tutta intorniata di funi sopra un’asino, e la menarono per tutte le contrade della Città, come frustandola, ora dandole il nome di Omar, ora di Abumurgian suo compagno. In fine con una rabbia canina uccisero l’asino meschino, e bruciarono in una sol figura di paglia tutti e due gli uccisori de’ lor santi giovinetti: fatto, che ne diè gran materia di ridere il Giovedì 26. coll’Ambasciadore, e’l Padre Elia.

Il Venerdì 27. dopo desinare andai in Zulfa a visitare il Padre Buscer, Superiore della Missione de’ Padri Gesuiti.

Nel ritorno che feci per la strada di


Sciar-

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