< Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
186 Giro del Mondo

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu{{padleft:216|3|0]]cento scudi della nostra moneta.

Sopra la Cabaya portano alcuni un giubbone largo senza maniche, chiamato Curdì, è foderato nell’Inverno di pelli zibelline, o di agnelli nonnati, che vengono dalla Provincia di Korasan, vagamente arricciate. Nel rigore dell’Inverno aggiungono una veste talare (con lunghe maniche) tessuta di lana tutta in una volta, per resistere meglio alla pioggia: alcuni Nobili però l’usano di panno d’Inghilterra, o drappo d’oro foderato di zibelline; essendo eglino prodighi dissipatori del loro patrimonio, quando si tratta di lusso. Alla cintola hanno appeso un pugnale detto Cangiar, che i Nobili adornano talvolta di gemme.

Le calze sono così larghe sopra, come sotto: alcuni le portano di tela d’oro, o di panno fatte con maggior proporzione; ma i villani fanno intorno le gambe molti avvolgimenti di tela grossa. Nell’estremità delle calzette verso le calcagna pongono un riparo di cojame per non farle romper dalle scarpe di zegrino: queste sono fatte a guisa delle nostre pianelle, con un ferro aguto alto quattro dita sotto il tallone.

Le donne Persiane vestono poco diffe-


rente     

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu{{padleft:216|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.