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Del Gemelli. 185

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu{{padleft:231|3|0]]portati s’avea di Bengala, e co’ Maomettani del Paese, da lui subbornati, entrar nella casa del Re, uccider tutti, e farsi chiamar Re d’Aracan; ma il giorno prima, che dovea dar compimento all’opra, si scoperse il tutto, e fu costretto per salvarsi, fuggire verso il Pegù; dove era impossibile di pervenire, a cagione delle grandi montagne, e foreste, che dovea passare. L’istesso giorno fu sopraggiunto il meschino da’ soldati del Re, e quantunque coraggiosamente si difendesse, uccidendone gran numero; ne sopravvennero poi tanti, che bisognò alla per fine cedere alla Fortuna. Sultan Banche, che non si era tanto innoltrato, si difese anch’egli; ma ferito a colpi di pietre, e d’ogni parte circondato, fu arrestato, co’ due piccioli fratelli, sorella, e madre. Quanto alla persona di Sultan Sugiah, varie sono le opinioni: alcuni dicono che fusse ferito nelle montagne, mentre soli quattro de’ suoi lo seguivano; e che avendogli un’Eunuco medicata la ferita del capo, si pose a fuggire a traverso de’ boschi: altri dicono, che fusse stato trovato fra’ morti, ma non ben conoiciuto; taluno, che fusse stato veduto poscia in Maslipatan; altri vicino


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