< Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
292 Giro del Mondo

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu{{padleft:338|3|0]]maggiore, che co’ loro stessi naturali) nè si curava troppo della buona qualità, e del merito altrui. Partito che fu il V. Re, si tolsero l’Ancore, e cominciarono ad essere rimorchiati i vascelli da molti Parao (sono lunghe barche di 60. remi) e Balloni; assistendovi i Piloti della Città, per portargli fuori del Banco, ch’è avanti il Forte di Gaspar Diez; presso il quale rimasero il Martedì 17. per essere il vento forte.

Il Mercordì 18. continuando l’istesso vento, e non aspettando i Piloti della Città, che si mitigasse; tirarono su le ancore due ore prima del giorno; e principiarono a far rimorchiare di nuovo i vascelli da’ Balloni, e Parao. Ma rinforzandoli più il vento, mentre voleano evitare lo scoglio, diedero amendue nel banco d’arena; avverandoli quel detto: Incidit in Scyllam cupiens vitare Carybdim. Temendosi intanto, che venendo la corrente piena (essendo allora nella mancanza) il vascello non si aprisse; ogn’uno proccurò trarne la roba fuori, (particolarmente il danajo) e portarla a terra: e male per gli Piloti della Citta, se vedendo arrenati i vascelli, non fuggivano. Io condussi anche la mia roba in un vascel-


lo     

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu{{padleft:338|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.