< Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

Del Gemelli. 357

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu{{padleft:403|3|0]]il di cui Re, fummi detto, ch’essendo tributario di quello di Cocincinna, scosso il giogo, attualmente gli faceva guerra.

Il medesimo giorno passammo il Farillon du Tigre ,così detto da’ Portughesi, perche vi naufragarono più vascelli di lor Nazione, e fra gli altri quello di Matteo di Britto; il quale salvandosi a nuoto, lasciò documento a gli altri Piloti, che passino fra’l sudetto scoglio, e la terra ferma, ma che non arrivino dove sono dieci braccia di fondo: e facendosi vicini al Fariglion in largo Mare, non giungano a 14. braccia; ma passino per sedici sino a diecinove; poiche naufraga egli dalle dieci, sino alle quattordici braccia, dove sta la Laggia, o scoglio sotto acqua, che non si vede.

La Domenica 24. andammo con buon vento, per la stessa Costa del Regno di Ciampà; e passammo a mezzodì a veduta del Seno, e porto di tal nome; dove vanno molte Nazioni, a far compra di denti d’Elefanti, di legno d’Aquila, e d’altro. Avanti la bocca è posto uno scoglio, fra’l quale, e un’alto monte, bisogna, che passino le navi. In lingua Malaya, dicono cotal Monte Panderon,


Z 3 cioè     

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu{{padleft:403|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.