< Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
134 Giro del Mondo

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu{{padleft:158|3|0]]no il freddo maggiore non è quivi nel tempo, che mi vi trovava io, ma di Gennaro, cominciando il verno da Novembre, e continuando sino a mezzo Marzo, senza mai piovere. Nel qual tempo per lo gran gelo vengono dalla Tartaria Orientale infiniti fagiani, pernici, cervi, cinghiali, ed altri quatrupedi, con buoni storioni, sì gelati, che due, e tre mesi si mantengono le belve, e trenta dì i fagiani: e sì, e talmente abbondano in quel tempo, che per una pezza da otto s’ha un cervo, o un cinghiale: per mezzo reale un fagiano: e per due grana di Napoli una pernice. Da Marzo fino al principio di Giugno in Pekin si sente una Primavera con poca pioggia; ma poi dì Giugno, e di Luglio fin’alli 10. di Agosto l’acque del Cielo son copiose: è necessaria tal pioggia per nettar le strade dall’immondezze grandi, che vi si ragunano; poiche neanche si vergognano persone barbute di scaricarsi il ventre quivi nel palese. Per cagion di tal freddo tutte le donne portano le berette, e cuffie in testa, o che vadano in sedia, o a cavallo: et hanno ben ragione di farlo, poiche io con più pellicce sopra non poteva soffrirlo. Il peggio quivi è la mancanza


delle     

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu{{padleft:158|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.